Onorevoli Colleghi! - Parafrasando Cesare Pavese che, nel 1938, scriveva che «la letteratura è una difesa contro le offese della vita», oggi si potrebbe dire che la «lettura», in sé, è una difesa contro le offese della vita. Per tantissimi milioni di italiani, purtroppo, ancora oggi il libro è un oggetto sconosciuto, superfluo, a volte inutile. Indagini recenti, infatti, hanno rilevato che poco più di un italiano su due legge un libro in un anno.
      Le analisi sulla lettura in Italia, inoltre, hanno messo in evidenza l'effetto che l'avvento di internet ha sulla società e sulla cosiddetta «fruizione culturale». Da questo punto di vista, internet è quella che, più di altre innovazioni, ha nel tempo modificato i comportamenti di accostamento alla cultura degli italiani, soprattutto nel campo della lettura tradizionalmente intesa.
      Con la presente proposta di legge intendiamo affrontare il problema del diritto alla cultura e del libero accesso al sapere come parte integrante della crescita intellettuale dei cittadini del nostro Paese.
      Si pone con urgenza, dunque, la ricerca di soluzioni adeguate per facilitare la crescita culturale dei lettori italiani. Tale crescita passa, a nostro avviso, necessariamente attraverso la possibilità di acquistare libri a prezzi accessibili, in modo tale che la lettura non rappresenti un lusso ma un diritto. Di qui la proposta di favorire l'accostamento alla lettura abbattendo il più possibile le barriere di tipo economico che costituiscono un considerevole deterrente all'acquisto dei libri.

 

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      Un ulteriore elemento che certamente non aiuta ad avvicinare alla lettura e a rendere accessibile la cultura è rappresentato dall'alto costo dei libri stessi e che si presenta in maniera dirompente soprattutto per i libri scolastici (solo quest'anno il fenomeno ha registrato un aumento del costo dei libri tra il 5 e il 10 per cento). Proprio in coincidenza con l'apertura dell'anno scolastico 2007/2008, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha deciso di avviare un'inchiesta sulle attività degli editori. Un problema, questo, che incide direttamente sul diritto allo studio e che influisce in maniera determinante sul reddito familiare.
      La presente proposta di legge vuole, da un lato, stimolare la lettura e, dall'altro, intervenire direttamente sul caro libri scolastici che, anno per anno, aumenta la sua incidenza sui redditi delle famiglie italiane, limitando di fatto il diritto allo studio e all'istruzione.
      Con questa proposta di legge, quindi, si intende proporre uno strumento fiscale pratico e diretto che consenta ai cittadini di detrarre, nella propria dichiarazione dei redditi, le spese sostenute per l'acquisto di libri scolastici e non, senza alcun limite d'importo per i primi e fino all'importo massimo di 500 euro, per la parte che eccede 100 euro, per i secondi.
 

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